Nasce così Lettere a Sofia sulla felicità in cui l’autore illustra, con linguaggio semplice e taglio pratico, il pensiero dei principali esponenti della scuola di Atene, con l’intento di dimostrare l’importanza, nonché l’accessibilità, delle teorie filosofiche del passato e, soprattutto, la loro validità nell’affrontare anche il mondo di oggi.
Una sfida ai lettori? Può darsi. O più semplicemente una proposta che può apparire bizzarra ai giorni nostri. E se poi tanto bizzarra non fosse?
Scoprire (o riscoprire) i grandi classici, potrebbe rivelarsi una scelta davvero saggia.
Estratto dalla Prefazione di Antonella Di Maio
Un racconto didascalico-epistolare, originale nella sua semplicità narrativa. È così che potrei definire Lettere a Sofia sulla felicità, un testo agile e lineare nella struttura, riccamente impregnato di lezioni di vita. Alla base, un’idea nobile. Perché nobile è l’intento di un padre che rispolvera alcune delle pagine più belle del pensiero classico per offrirle alla figlia, augurandole una sana crescita morale. Scrivendo a Sofia, l’autore ripercorre e attualizza quei temi che hanno reso immortali i tre grandi Padri della filosofia occidentale.
Socrate, Platone e Aristotele, così, da semplici voci di un passato lontano e apparentemente inafferrabile, diventano compagni di vita, i cui insegnamenti, una volta metabolizzati, potrebbero rivelarsi davvero validi ancora oggi, se solo per un attimo si abbandonasse la frenesia della modernità, sempre più ladra di preziosi momenti di riflessione. Mettendo in ordine le sue conoscenze, citando dialoghi, miti, leggende e princìpi, l’autore offre un breve ma concentrato percorso filosofico che ha come fil rouge il tema della felicità. Che si tratti del socratico Conosci te stesso o dell’Idea platonica del bene o ancora dell’aristotelico Giusto mezzo, il fine ultimo consiste nel tracciare la via ideale per poter essere più saggi e felici.
Uno spazio particolare di approfondimento viene riservato al professor Luciano Canfora, profondo conoscitore della cultura classica e attento osservatore della vita quotidiana dei filosofi greci. Il saggio che porta la sua firma, e che accompagna queste Lettere, offre un’interessante riflessione sul «mito» di Atene. La necessità di uno sguardo realistico e l’esigenza di un approccio divulgativo sono, del resto, alla base del presente lavoro dedicato a Sofia.
La semplicità del linguaggio (nonostante la profondità dei temi affrontati) e la scelta di uno stile perlopiù colloquiale, fanno sì che queste pagine siano davvero alla portata di tutti. Così come alla portata di tutti - mi piace pensarlo - dovrebbe essere la Felicità e, in particolare, la conoscenza degli strumenti per raggiungerla. Per Sofia, e non solo, inestimabili lezioni di vita fanno eco da lontano e si posano con naturalezza su queste pagine, perché i valori più autentici, in fondo, non passano mai di moda.
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