Partendo dallo spunto di indagine delle strategie di comunicazione e fundraising delle case museo italiane, heritage per antonomasia italiano, si sono adottati gli approcci delle discipline economiche, dell'economia applicata al marketing, della letteratura, degli studi culturali e delle culture comparate, facendo particolare e pregnante riferimento alle case museo britanniche e tedesche. Il presente testo ha nel titolo le tracce dell'evoluzione strategica del concept casa museo: da camera delle meraviglie destinata a pochi a heritage apribile a segmenti di consumatori non esclusivamente familiari, non esclusivamente club di notabili, heritage che investe in comunicazione, innova la sua produzione, aderendo ai gusti del consumatore «altro», e fa economia. Il testo si divide in tre parti: una prima parte contiene la definizione di casa o dimora museo quale culla di cultura materiale e immateriale; una seconda parte fa riferimento alle dimore britanniche e tedesche, talora casa museo artistica, talora casa della cultura scritta; la terza ed ultima parte riguarda l'indagine condotta - con il sostegno di Università IULM e Fondazione Cariplo - con riferimento alle case museo italiane. In particolare, tale parte riguarda le case museo milanesi. Dalla definizione di heritage site al sinallagma delle economie inducibili, dagli investimenti in comunicazione alla interculturalità promuovibile in ragione di un pubblico sempre più internazionale, fino ai risultati dell'indagine qualitativa condotta grazie alla cortesissima disponibilità di interlocutori di primo rilievo. Con i saggi relativi al paesaggio culturale britannico e tedesco, si intende, in particolare, provare una simbiosi e riproducibilità - entro le maglie di un sensato riconoscimento di ciò che è diverso e di ciò che non può essere comparabile a tutti i costi - di modelli di governance, passibili di compenetrazioni per trails internazionali, forse non ancora adeguatamente sviluppati.
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