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Legatura settecentesca in piena pergamena. (5) - ( 1 carta bianca) - 69 pagine numerate, compreso il frontespizio e l'epistola dedicatoria per quanto riguarda i primi tre libri di epigrammi, pubblicati a Milano "per Hieronymum Bordonum, & Petrum Martyrem Locarnum socios" nel 1602; (5) - 21 pagine numerate, compreso il frontespizio e l'epistola dedicatoria al cardinale Federico Borromeo, per quanto concerne il quarto libro della stessa raccolta, dal titolo Varallum; (4) - 23 pagine numerate, compreso il frontespizio e l'epistola dedicatoria, per il quinto libro - i libri quarto e quinto sono editi a Milano "per haer. p. Pacifici Pontij, & Io. Baptistam Piccaleum" nel 1603; 42 - (2) pagine numerate, per quanto concerne il sesto libro, compreso il frontespizio e l'errata corrige; 37 - (1 carta bianca) pagine numerate per il settimo libro, compreso il frontespizio (interessato da strappo marginale) con nota di possesso seicentesca e la lettera dedicatoria (le due ultime sezioni degli Epigrammi sono editi a Milano "apud Io. Iacobum Cumum Bibliopolam", rispettivamente nel 1605 e nel 1607); 18 pagine non numerate, compreso il frontespizio recante lo stemma silografato del dedicatario - il cardinale Federigo Borromeo - per quanto riguarda il poema De laudibus b. Caroli [.]. Marche tipografiche a silografia ai frontespizi delle sezioni di epigrammi, alcuni capilettera ornati e fregi tipografici, sempre impressi a silografia. Alla sguardia anteriore, nota di possesso manoscritta ottocentesca el sacerdote Giuseppe Fumagalli di Merate. Acclusi al volume, due fogli sciolti manoscritti a penna: il primo, con grafia attribuibile al sacerdote Fumagalli, traccia in italiano la vita di Ignazio Albani; il secondo, con diversa grafia, reca una traduzione in volgare di Gino Gerosa d'alcuni versi (dell'Albani?). L'interessante e raro volume documenta l'attività poetica in latino di un chierico regolare somasco, nativo di Merate e morto nel 1605. L'autore fu legato al dotto umanista Federigo Borromeo, arcivescovo di Milano e cardinale. Non per nulla, il quarto libro degli Epigrammi è intitolato Varallum - dal toponimo del capoluogo della Valsesia - e celebra un grande sostenitore del Sacro Monte varallese, parente e predecessore di Federigo sulla cattedra ambrosiana: il cardinale Carlo Borromeo. Il beato Carlo - ormai vicino alla canonizzazione - è inoltre il protagonista del poema in esametri che chiude il volume. Esemplare in ottime condizioni conservative, dall'interno fresco; margini molto corti o rifilati all'ultima parte del volume. 0. Seller Inventory # 1281
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