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3 voll. in-8° (177x105mm), pp. XXXVIII, 262; 393; (4), 436; legatura coeva p. pelle con titolo e segnatura di volume in oro su doppio tassello e fregi in oro ai dorsi. Tagli marmorizzati. Nota manoscritta del tempo di conferimento dei volumi in premio scolastico. Fioriture. Alcuni restauri ai dorsi. Buon esemplare. Dodicesima edizione, riveduta, corretta e aumentata, della nota opera antivolterriana dell'abate Guenée (Étampes, 1717-Fontainebleau, 1803). L'ecclesiastico francese finge che numerosi ebrei del Portogallo, della Germania e della Polonia indirizzino a Voltaire delle missive al fine di confutare l'interpretazione delle Sacre Scritture fornita da Voltaire nel Dictionnaire Philosophique e nel corpus dell'intera sua opera. Attraverso la finzione letteraria delle lettere degli ebrei, il Guenée intende in realtà, per vie traverse, intessere un'apologia del credo cristiano, esente, tuttavia, da qualsiasi fanatismo. Proprio in virtù della sua moderazione, questo pseudo epistolario venne benevolmente accolto dallo stesso Voltaire, che, scrivendo a D'Alembert, riconobbe al Guenée ingegno non comune. Lo stesso Voltaire, nel 1777, scrisse una replica indirizzata contro la quarta edizione dell'opera del Guenée ed intitolata Un Chrétien contre six Juifs. L'opera ebbe, fra i suoi più illustri estimatori, Chateaubriand. Il Guenée fu professore di eloquenza al Collège du Plessis di parigi (1741-1762), canonico di Orléans, membro dell'Académie des Inscriptions dal 1778. La presente è la sua opera maggiormente conosciuta e significativa. Cfr. Brunet, Table, 1859. Barbier, II, 1260. Cioranescu, 32866. Seller Inventory # 32188
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