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Curatore Paola Erdas. Editore Ut Orpheus, 2011. Brossura. NUOVO. 80pp - Indice / Contents Prefazione. Preface. 31. Ave Maris Stella 32. Ave Maris Stella 33. Ave Maris Stella 34. Ave Maris Stella 35. Veni Creator 36. Christe redemptor 37. Vt queant laxis 38. Christe redemptor 39. Pange lingua 40. Pange lingua 41. Pange lingua de Urreda 42. Versos del primer tono 43. Versos del segundo tono 44. Versos del tercero tono 45. Versos del quarto tono 46. Versos del quinto tono 47. Versos del sexto tono 48. Versos septimo tono 49. Versos del octavo tono Apparato critico. Prefazione La vita Antonio de Cabezón (Cabeçon) nacque il 30 marzo 1510 a Castrillo de Matajudíos da Sebastián de Cabezón e María Gutiérrez, modesti proprietari terrieri. Le scarne notizie riguardo la sua infanzia riportano solamente che divenne cieco in giovane età e che dopo i primi studi musicali si trasferì a Palencia, sede della più antica università spagnola, dove venne preso sotto la protezione di Esteban Martínez de Cabezón, canonico alla Cattedrale di Burgos, vicario generale della diocesi di Palencia e inquisitore apostolico. A Palencia sembra che Antonio abbia studiato con l organista della cattedrale, Garcia Baeza, e sempre a Palencia ebbe il primo incontro con la famiglia reale nell agosto del 1522. Nel 1525 Cabezón si trasferì a Toledo e l anno dopo, a soli sedici anni, divenne organista della regina Isabella, partecipando anche alla vita musicale della Capilla Musical del suo consorte Carlo V. Le cronache riportano che nel 1538 sposò Luisa Núñez, con la quale ebbe due figlie femmine e tre maschi, tra cui Hernando, che divenne musicista di corte . Alla morte della regina Isabella Antonio de Cabezón venne impiegato al servizio dei principi Felipe (il futuro Felipe II, il prudente), María e Juana. Dal 1548 si dedicò esclusivamente al servizio di Felipe, divenendo il suo artista prediletto assieme al pittore Tiziano e accompagnandolo nei suoi numerosi viaggi politici, soggiornando a lungo nelle Fiandre, Inghilterra, Italia, Germania. Questi viaggi saranno di grande importanza per l opera musicale di Cabezón: gli diedero la possibilità di conoscere direttamente le altre realtà musicali; non vi è oltretutto dubbio che la sua opera divenne di esempio e ispirazione per i musicisti stranieri con cui entrò in contatto. Morì a Madrid il 26 maggio 1566. Dodici anni dopo la sua morte il figlio Hernando pubblicò a Madrid il volume Obras de Música para Tecla, Arpa y Vihuela raccogliendo una buona parte delle opere del padre e aggiungendo qualche composizione sua e dello zio Juan. La musica L importanza che l opera di Cabezón riveste nel panorama della musica occidentale è notevolissima: è infatti in Spagna, ancor prima che in Italia, che nasce il primo repertorio originale per tastiera e Cabezón ne è il massimo esponente. Con lui la tastiera si affranca dal ruolo di semplice riproduttore di parti vocali per sviluppare un suo linguaggio idiomatico. Certamente il ruolo degli strumenti a tastiera nella Spagna della Reconquista di Isabella la Cattolica (la nonna di Carlo V) non era di poco conto: l inventario di corte redatto nel 1503, un anno prima della morte della sovrana, contava numerosi strumenti da tasto tra cui dos clavicímbanos viejos. Le cronache riportano anche quanto Isabella si dilettasse nello studio del clavicembalo, ma purtroppo non forniscono notizie sul repertorio eseguito. A corte la musica aveva un ruolo assai importante e la polifonia occupò senza dubbio il ruolo preminente, ancor più con l avvento al potere di Carlo V, che portò con sé molti artisti della sua terra natale, le Fiandre, riunendoli sotto il nome di Capilla Flamenca, che venne poi affiancata alla Capilla Musical composta da musicisti spagnoli, portoghesi e italiani. Quando Antonio entrò al servizio della famiglia reale venne quindi a contatto con i grandi maestri fiamminghi che lavoravano per la Capilla Flamenca: Nicolas Gombert (che la dirigeva), Thomas Crecquillon, Jean Mouton, Clemens. Seller Inventory # mio411
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