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Opera dedicata al Conte Palatino Carlo Teodoro. Cm.15,5x8,8. Pg.XXXVI, 324. Legatura in mz.pelle con piatti marmorizzati. Tassello con titoli e fregi in oro al dorso. Frontespizio a soggetto allegorico inciso a piena pagina da Giovanni Lapi. Ritratto dell'Autore, inciso da Luigi Pizzi. Fresca impressione su carta azzurrina. Lodovico Sergardi, pseudonimo di Quinto Settano (Siena, 1660-1726) fu celebre poeta satirico. Fu cortigiano a Roma, ove compose l'orazione nel conclave per l'elezione di Alessandro VIII e divenne Uditore del Cardinale Ottoboni. Le presenti satire furono composte in polemica verso Giovanni Vincenzo Gravina, di cui il Sergardi fu irriducibile rivale, e videro la luce la prima volta nel 1696. Fu il Fabbroni a identificare il Sergardi in Quinto Settano. . > Gamba, 2442, "Monsignor Segardi, che sotto il nome di Quinto Settano compose queste sue celebri Satire in lingua latina, le voltò poi egli stesso in italiano, e la sua versione, quantunque imbrattata di qualche vocabolo romanesco, può essere con profitto consultata". Parenti, "Dizionario dei luoghi di stampa falsi, inventati, .", 123. Melzi, III, 61, attribuisce la traduzione dall'originale latino a Girolamo Pallini. 250 gr. Seller Inventory # 128556
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