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Book Description Condition: NEW. Roma: Viella, 2015 9788867283996 705 309 p. : ill. col. b/n, indice, bibliografia ; 24 cm. Per gli storici dell arte italiani attivi a cavallo tra Ottocento e Novecento, intraprendere lo studio di Bisanzio significava spesso dover affrontare un vero e proprio labirinto di questioni controverse. Nel corso della sua millenaria esistenza, infatti, l Impero Romano d Oriente aveva impresso un marchio indelebile sui territori della penisola, condizionando in modo profondo gli sviluppi dell arte medievale in Italia, in misura assai superiore rispetto a qualsiasi altro paese dell Europa occidentale. Agli occhi degli studiosi che operavano all interno del delicato clima post-risorgimentale, e che individuavano nella storia dell arte una componente sostanziale per l autopercezione culturale di uno Stato ancora giovane, ogni valutazione sull arte bizantina rischiava quasi inevitabilmente di sfociare in un più vasto problema di identità nazionale. Tali premesse, tuttavia, non impedirono all Italia, e all ambiente romano in particolare, di imprimere una spinta significativa all avanzamento delle ricerche in materia di arte bizantina. Uno sguardo ravvicinato agli studi storico-artistici di quegli anni consente infatti di riscoprire una produzione scientifica ampia e multiforme, che seppe fornire un contributo rilevante al dibattito internazionale sulle arti di Bisanzio. Decostruendo dall interno l idea diffusa e spesso preconcetta di uno "stato di minorità" degli studi italiani sull arte bizantina, questo libro mette in luce l apporto positivo offerto a un settore di. Seller Inventory # D0118050713
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Book Description Couverture souple. Condition: Neuf. Dust Jacket Condition: Neuf. Edition originale. Riscoprire Bisanzio. Lo studio dell'arte bizantina a Roma e in Italia tra Ottocento e Novecento Author: Gasbarri, Giovanni Price: eur 55,00 ISBN: 9788867283996 Record created on 03/20/2015 Description: Roma: Viella, 2015. 24cm., pbk., 312pp. illus. Summary: Per gli storici dell¿arte italiani attivi a cavallo tra Ottocento e Novecento, intraprendere lo studio di Bisanzio significava spesso dover affrontare un vero e proprio labirinto di questioni controverse. Nel corso della sua millenaria esistenza, infatti, l¿Impero Romano d¿Oriente aveva impresso un marchio indelebile sui territori della penisola, condizionando in modo profondo gli sviluppi dell¿arte medievale in Italia, in misura assai superiore rispetto a qualsiasi altro paese dell¿Europa occidentale. Agli occhi degli studiosi che operavano all¿interno del delicato clima post-risorgimentale, e che individuavano nella storia dell¿arte una componente sostanziale per l¿autopercezione culturale di uno Stato ancora giovane, ogni valutazione sull¿arte bizantina rischiava quasi inevitabilmente di sfociare in un più vasto problema di identità nazionale. Tali premesse, tuttavia, non impedirono all¿Italia, e all¿ambiente romano in particolare, di imprimere una spinta significativa all¿avanzamento delle ricerche in materia di arte bizantina. Uno sguardo ravvicinato agli studi storico-artistici di quegli anni consente infatti di riscoprire una produzione scientifica ampia e multiforme, che seppe fornire un contributo rilevante al dibattito internazionale sulle arti di Bisanzio. Decostruendo dall¿interno l¿idea diffusa ¿ e spesso preconcetta ¿ di uno ¿stato di minorità¿ degli studi italiani sull¿arte bizantina, questo libro mette in luce l¿apporto positivo offerto a un settore di ricerca che, agli albori del XX secolo, si impose come essenziale nello scenario in continua trasformazione della Kunstwissenschaft europea. (I libri di Viella Arte). Seller Inventory # 008385